Cene a Tema in Galleria
da febbraio 2016
Al ristorante della GAM una cena al mese legata a un tema della collezione del museo.
GAM Café Restaurant non è solo un luogo dove concedersi una pausa durante la visita alle collezioni,
ma uno spazio integrato all’offerta museale in cui enogastronomia ed arte si incontrano.
La caffetteria ristorante del museo si pone come luogo di socialità e soprattutto di produzione culturale e propone sempre nuove occasioni per valorizzare l’unicità dell’esperienza di visita al museo che si arricchisce e si completa attraverso l’esperienza gastronomica.
Ogni mese, da febbraio in poi, una cena a tema in cui Arte e Gastronomia si incontrano, con menu speciali ideati dalla chef Michela Lareddola, che si legano non solo alla tradizione siciliana, ma anche alle opere della collezione della GAM. L’idea è quella di far vivere lo spazio della caffetteria in un orario suggestivo ovvero quello del tramonto e prima serata attraverso percorsi tematici sempre diversi, e con menu differenti secondo l'argomento e la stagione. Prima della cena si può iniziare con una visita guidata del museo.
Di seguito il programma:
26 febbraio
Il fotografo cuoco
Il periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento è caratterizzato da forti stravolgimenti, e anche Palermo si trova al centro di un turbinio artistico che abbraccia più campi.
E’ il periodo in cui inizia a svilupparsi la fotografia parallelamente alla pittura, e tra i personaggi che descriveranno appieno questo momento storico di cambiamento troviamo Giuseppe Incorpora.
Mentre Michele Catti dipinge una nuova e moderna Palermo, Incorpora si dedica alla fotografia di paesaggio e alla sperimentazione fotografica, descrivendo una società stremata dalle insurrezioni che ha voglia di rinnovarsi. L’eredità di Incorpora è varia, e si lega anche all’arte culinaria: colpisce la sua dedizione testimoniata dalla molteplicità di ricette che Matilde Incorpora, sua discendente, ha custodito donando loro nuova vita nel libro di recente pubblicazione “Il fotografo cuoco”.
“Tutto è costume, e il costume non viene mai definito con precisione per chi lo conosce e lo considera sempre sottointeso: così è quasi impossibile ricostruirlo quando s’è perduto”: il lascito di Giuseppe Incorpora è una testimonianza importante della storia della cucina, delle abitudini e del gusto di quel periodo. La cena diventa così l’occasione per raccontare le abitudini della Palermo di fine Ottocento e riviverla realizzando i piatti tratti dal ricettario Incorpora.
25 marzo
La vita contadina
I paesaggi campestri di Francesco Lojacono rimandano ad una esistenza serena, la campagna siciliana è costellata da paesaggi ridenti, assolati, illuminati al punto da rendere quasi reale ciò che si sta osservando . La macchia mediterranea è rappresentata con vivida realtà e la vita contadina è elogiata al punto da poter viaggiare con l’immaginazione e d’improvviso trovarsi ad essere protagonisti di una delle azioni immortalate dal pittore.
Il paesaggio campestre rimanda all’immaginario del lavoro nei campi e della raccolta, a quell’arte sapiente di riconoscere le verdure spontanee che con il calore del sole e l’aiuto dell’acqua hanno costituito per secoli la base della cucina contadina. La cena mette al centro non solo l’utilizzo della verdura di stagione ma soprattutto l’intento di usarla in ogni sua componente, limitando lo spreco e riqualificando le parti meno nobili degli ortaggi.
Con l’intervento anche dei produttori agricoli, si propone un menu per buona parte – ma non esclusivamente- vegetariano, con verdure biologiche e a chilometro zero.
22 aprile
Il falsomagro
L’evento parte con una visita dedicata a opere della collezione della GAM che ci riportano alla pastorizia e a una antica dimensione di vita dell’uomo strettamente legata a quella dell’animale.
In particolare si approfondiranno il dipinto “Le gioie della famiglia” di Pietro Pajetta, in cui si annulla la linea di demarcazione tra spazio dell’animale e dell’uomo e si rimanda a una condizione di felicità arcaica che prescinde dalla povertà materiale, e “Scrofa con maialini” di Antonino Leto che riconduce ad una suggestiva e umile rappresentazione della maternità.
Durante la cena si valorizzeranno dunque la carne suina e quella bovina, privilegiando le razze autoctone siciliane, con grandi classici della cucina siciliana rivisitati in chiave moderna.
Con la testimonianza di allevatori siciliani, si ribadirà il valore della carne di maiale- una delle carni più apprezzate di tutta l’antichità, con le sue diverse declinazioni e i differenti tagli da utilizzare, e la specificità delle razze bovine siciliane, poco conosciute anche nell’isola.
Costo cena: 80,00 euro a persona (vini inclusi) per massimo di 20 persone
Orario cena dalle ore 19.30 alle 22.00, solo su prenotazione
Informazioni e prenotazioni cena 331.3474520
La visita guidata del museo ha un costo di 10 euro ed inizia alle ore 18.00, solo su prenotazione.
Per tutti i dipendenti comunali con tesserino, sconto del 10%