L'ordinamento scientifico del museo è articolato in 14 sezioni tematiche che consentono un'agevole lettura della fisionomia e della storia delle collezioni.

Le 214 opere esposte (176 dipinti e 38 sculture) disegnano i percorsi che, dalla fondazione della Galleria fino ad oggi, hanno contribuito alla formazione di un nucleo rappresentativo del meglio dell'arte moderna in Italia: dalle acquisizioni dei primi del Novecento – secondo quel gusto che privilegiava gli acquisti presso le più importanti rassegne nazionali e internazionali (come le Biennali di Venezia) o presso prestigiose gallerie private – ai lasciti e alle donazioni.

Ma il percorso espositivo rappresenta solo la punta dell'iceberg del patrimonio custodito nella collezione della GAM, la sintesi più visibile.

I depositi costituiscono infatti il volto in ombra, ma certo non meno interessante, del museo: un indispensabile serbatoio che custodisce le opere escluse, spesso principalmente per motivi di spazio, che sono però in egual misura studiate e rese fruibili sia attraverso la pubblicazione di un regesto esaustivo, sia attraverso esposizioni dedicate, tra cui la recente mostra "Il Museo tra storia e costume".

 

SCOPRI LE OPERE PIÙ IMPORTANTI DEL MUSEO

Piano terra

 L'arte alle grandi Esposizioni: il genere storico nei formati monumentali

Mario Rutelli, Gli Iracondi (Bronzo, 1910)

Il monumentale gruppo scultoreo è ispirato a un tema tratto dalla Divina Commedia, secondo un gusto molto in voga al tempo. L’alto valore artistico dell’opera la rende una tra le più significative testimonianze nella collezione della Galleria.

 
Giuseppe Sciuti, I Funerali di Timoleonte (Olio su tela, 1874)

Il dipinto raffigura l'antica agorà di Siracusa nel momento in cui si celebra il funerale dell'eroe corinzio Timoleonte. In questa scena di sentita commozione corale l’autore rimanda metaforicamente al valore degli eroi risorgimentali.
 
Erulo Eroli, I Vespri siciliani (Olio su tela, 1890-1891)

Il dipinto, dal formato monumentale, rievoca uno degli eventi più significativi della storia d’Italia. La famosa rivolta siciliana dei Vespri, per la sua grande valenza civile, divenne un episodio emblematico degli ideali risorgimentali, un esempio di ribellione democratica e patriottica che tanto affascinò i pittori dell’Ottocento.
 

 Il ritratto tra Neoclassicismo e Romanticismo

Giuseppe Patania, Ritratto di fanciulla con colomba (Olio su tela, 1830)

Questo ritratto costituisce senza dubbio una delle opere più importanti  dell’artista palermitano. La presenza della colomba quale simbolo d’innocenza conferisce al ritratto un’inequivocabile valenza emblematica, ricorrente nella ritrattistica di Patania, evocando sul piano formale persino la ritrattistica rinascimentale.
 

Il lungo tramonto della mitologia neoclassica

Giuseppe Patania, Ratto d'Europa (Olio su tela, 1828-1829)

L’olio fa parte della serie mitografica dedicata agli amori di Giove e raffigura la versione del mito narrata da Ovidio: la giovane Europa è rapita da un bianchissimo toro che è in realtà solo uno dei tanti travestimenti del voluttuoso padre degli dei. Mentre lei, impaurita, si ritrae dai flutti, la sua veste rigonfiata dal vento, è trattenuta da Amore.
 

 La celebrazione di Garibaldi tra storia e mito

Filippo Liardo, Sepoltura Garibaldina (Olio su tela, 1862-1864)

Esposta al Salon parigino del 1866, l’opera costituisce il capolavoro di Liardo. Il pittore si era arruolato nel maggio 1860 nelle file delle Camicie rosse, insieme ad altri artisti siciliani quali Francesco Lojacono, Vincenzo Ragusa ed Ettore Ximenes.
 

 Francesco Lojacono e una nuova immagine della Sicilia

Francesco Lojacono, Veduta di Palermo (Olio su tela, 1875)

Lojacono, noto come "ladro del sole" per la sua attenzione alla resa della luce, ritrae la città da un punto di osservazione ampiamente sperimentato da artisti siciliani e non. La Veduta di Palermo è una straordinaria sintesi tra l'attenzione ai dettagli e l’inquadratura d’insieme con un sapiente uso della materia cromatica e della resa luministica.
 

 

Primo piano

 Il Realismo di Verga nella pittura di denuncia sociale

Onofrio Tomaselli, I carusi (Olio su tela, 1905)

La grande tela fu concepita durante un soggiorno dell’artista presso il barone La Lumia, suo amico, proprietario di miniere di zolfo. Il soggetto, così “umile” in un dipinto di tali dimensioni, inserisce l’opera nel filone della pittura verista e le dà un forte connotato di denuncia sociale.
 

 La poetica del "vero" nei temi letterari e nelle scene di genere

Pietro Pajetta, Le gioie della famiglia (Olio su tela, 1898)

La produzione pittorica del pittore veneto nell’ultimo scorcio dell’800 si connota, come in questo dipinto, per una maggiore attenzione al versante sociale e per una sincera partecipazione visiva alla realtà del mondo contadino.
 

 Estetismo ed Esotismo tra Otto e Novecento

Paolo Vetri, Fanciulla che esce dal bagno (Olio su tela, 1870-1873)

Il ritratto della giovanissima fanciulla avvolta in un morbido telo è soprattutto un pretesto per giochi cromatici e di luce. Il soggetto è trattato con grande libertà espressiva e un linguaggio aggiornato su tematiche e cifre stilistiche di gusto europeo.
 

 Antonino Leto e la fortuna del paesaggio mediterraneo

Antonino Leto, Case bianche, grande marina di Capri (Olio su tela, 1882)

Pittore di altissimo livello, Antonino Leto si forma tra Palermo, Firenze, Napoli e Parigi. Nonostante l’accoglienza e i lavori affidatigli dai Florio, scelse di abbandonare la vita palermitana. Questa marina ritrae proprio uno degli scorci dell’isola di Capri in cui il pittore siciliano si ritirò sin dagli anni ’80 dell’Ottocento.
 

 Ettore De Maria Bergler e il Naturalismo lirico di fine secolo

Ettore De Maria Bergler, Taormina (Olio su tela, 1907)

Donato alla nascente Galleria nel 1908 da Vincenzo Florio, che lo aveva acquistato alla Biennale di Venezia, il dipinto ritrae una Taormina accesa di sole e dominata dalla mole imponente dell’Etna innevato. La stesura pittorica coniuga con spigliatezza rapide campiture a filamenti minuti e a tocchi succosi e materici.
 

 La Palermo arabo-normanna e la riscoperta di Selinunte nelle vedute tra Otto e Novecento

Rocco Lentini, San Giovanni degli Eremiti (Olio su tela, 1876)

Nell’Ottocento San Giovanni degli Eremiti è una delle mete predilette dei viaggiatori europei e uno dei soggetti più amati dai pittori. La tela di Rocco Lentini raffigura il prospetto orientale con le absidi testimoniando del colore azzurro originale delle cupole, precedente ai restauri della chiesa effettuati nel 1882.
 

 Michele Catti e il paesaggio interiore

Michele Catti, Autunno (Olio su tela, 1905-1910 ca.)

Catti si dedica qui al tema della strada solitaria immersa in uno squarcio di paese, quasi un genere indipendente nell’ambito della pittura di paesaggio. Il soggetto, denso di valenze sentimentali e di paralleli emotivi, diviene così una melanconica metafora visiva dell’esistenza umana.
 

 Michele Catti e la veduta urbana sull'onda delle rimembranze

Michele Catti, Porta Nuova (Olio su tela, 1908)

Sotto una inconsueta luce autunnale Palermo appare come una capitale europea in un dipinto neoimpressionista; Michele Catti fonde le suggestioni della pittura francese con una poetica del ricordo e della malinconia.
 

 

Secondo piano

 Il gusto delle Biennali di Venezia tra simbolismo e modernismo

Franz Von Stuck, Il peccato (Olio su tela, 1909)

Il dipinto fu acquistato alla Biennale di Venezia del 1909, dove suscitò molto scalpore per la sua inquietante forza espressiva. Franz von Stuck, unico artista straniero in collezione, tratta spesso temi ispirati al contrasto tra Bene e Male che hanno come protagoniste creature femminili ammalianti come la donna tutta avvolta dal serpente de Il peccato.
 


Ettore Tito, Amore e le Parche (Olio su tela, 1909)

Il dipinto ritrae un Eros fatale che in accordo con le Parche domina una coppia sottomessa di amanti. La pittura di Ettore Tito tratta soggetti allegorici d’intonazione simbolista spesso caratterizzati da una forma epica e permeata dal classicismo dionisiaco degli scritti di Nietzsche. Qui Tito mostra di accogliere suggerimenti da Aristide Sartorio ma di guardare anche ai pittori di area germanica.
 


Giovanni Boldini, Femme aux gants (Olio su tela, 1901)

La Femme aux gants è da identificare con la signorina Emiliana Concha De Ossa, ritratta più volte da Boldini a Parigi. In questo dipinto, Emiliana appare solo a mezzo busto e la veste è tracciata da rapidissime pennellate di colore: Boldini dà vita ad un’immagine vibrante di donna, emblema di “pariginismo e modernità”.
 

 I percorsi del Novecento italiano

Felice Casorati, Gli scolari (Olio su tavola, 1927-1928)

Nel dipinto, acquistato alla Biennale di Venezia nel 1928, lo spazio è ripido, deformato; le figure che abitano “il mondo sospeso” di Casorati sono spesso solitarie, mute, chiuse in se stesse anche se fanno parte di un gruppo; le geometrie del mappamondo e dei segni scritti sulla lavagna e nel libro in primo piano, quasi nature morte, fanno forse eco alla complessa geografia di un mondo sospeso tra le due guerre.
 


Fausto Pirandello, Maternità. Mosè salvato (Olio su tavola, 1934)

Come altre opere dell’artista questa Maternità esprime una conoscenza approfondita e meditata tanto delle avanguardie europee che della tradizione classica. Il richiamo biblico allude a una quotidianità umana della storia e probabilmente anche al vissuto dell’artista per il quale forse posarono la moglie Pompilia con Pierluigi neonato.
 


Massimo Campigli, Le nozze (Olio su tela, 1934)

Dedicatosi alla pittura come autodidatta, Campigli scoprì al museo di Villa Giulia l’arte etrusca. In queste Nozze, insieme giocose e solenni, le sue tipiche “donne fatte a clessidra” disposte attorno al centro rappresentato dalla sposa, frontale, ieratica, bianchissima, evocano un mondo “altrove” e “altrimenti”.
 

 Renato Guttuso e il "Gruppo dei Quattro"

Renato Guttuso, Autoritratto (Olio su tela, 1936)

Questo Autoritratto appartiene ad una stagione produttiva, ricca di stimoli e caratterizzata da un cromatismo forte e profondo: da una visione ravvicinata, sghemba, l’artista assume la posa tradizionale del “malinconico”, con la mano a reggere il viso, una sprezzante e pigra sigaretta in bocca, lo sguardo pungente e vivo.
 

 Il Novecento in Sicilia

Elisa Maria Boglino, Donna e bimbo (Olio su tela, 1930 ca.)

Come scrive Pippo Rizzo la pittura di Elisa Maria Boglino presenta un carattere di universalità propria dell’Arte classica del Quattrocento italiano con uno stile ricco di vita e di umanità. Attraverso una pittura ridotta all’essenziale in cui i toni di colore sono parsimoniosi, e i chiaroscuri ben ritmati ed equilibrati, le figure emanano un gran carattere, perfino nel disegno delle mani e dei piedi.
 

MUSEO

 

01

INTRODUZIONE

In oltre un secolo di storia la Galleria d’Arte Moderna ha attraversato un lungo percorso che ha portato all’incremento delle collezioni, ma soprattutto alla sua affermazione come una delle istituzioni culturali più moderne e vitali della città di Palermo. Intitolato a Empedocle Restivo, promotore della sua costituzione a inizio del secolo scorso, il Museo ha aperto i battenti nel Ridotto del Teatro Politeama il 24 maggio del 1910, ponendosi immediatamente come obiettivo principale quello di rendere fruibili le testimonianze dell’esaltante stagione della belle époque in un periodo di grande fermento culturale ricco di nuovi progetti per la città.

Una storia scritta anno dopo anno con lo sguardo sempre rivolto al futuro e che dal 2006 continua all’interno del Complesso monumentale di Sant’Anna, la nuova sede adeguata  sia a livello strutturale che di servizi al pubblico  alle esigenze di un museo del XXI secolo.

Nei nuovi spazi, con un rinnovato ordinamento scientifico, sono esposte oltre duecento opere tra pitture e sculture, suddivise in quattordici sezioni tematiche e monografiche che illustrano il percorso delle arti figurative in Italia tra Otto e Novecento, a testimonianza del ruolo che pittori e scultori di rilievo nazionale hanno assunto nelle vicende della Palermo modernista.

Tra i più grandi capolavori: le grandi tele di formato monumentale di Giuseppe Sciuti, i paesaggi di Francesco Lojacono, il naturalismo di Antonio Leto, i rimandi Art nouveau di Ettore De Maria Bergler, il gusto scintillante e luministico di Giovanni Boldini e la densa stagione del Novecento, testimoniata da autori come Massimo Campigli, Felice Casorati, Mario Sironi, Renato Guttuso, Franz von Stuck, che ci restituiscono le atmosfere e le suggestioni di una moderna capitale europea.

Il progetto generale di ordinamento scientifico del Museo è stato curato da un gruppo di studiosi coordinato da Fernando Mazzocca e composto da Gioacchino Barbera, Luisa Martorelli, Antonella Purpura e Carlo Sisi. Il progetto di allestimento è stato firmato da Corrado Anselmi e quello illuminotecnico da Leonardo Adragna.

 

 


Sede della Galleria d’Arte Moderna è, dal dicembre 2006, il Complesso monumentale di Sant’Anna alla Misericordia. Prima di allora, dal 1910 (data della sua apertura), la collezione era ospitata nel ridotto del Teatro Politeama, monumento emblematico di una lontana stagione esaltante per la città, quella della belle époque. Oggi come allora il Museo si trova in un luogo emblematico delle dinamiche sociali e culturali della nostra epoca: la città antica, dove si incontrano e si confrontano le diverse culture che contribuiscono a rendere Palermo una grande città autenticamente multietnica.

Si accede al Museo dalla parte più antica del Complesso, il Palazzo Bonet, contiguo all’antico convento francescano, modello di edilizia residenziale aristocratica del Quattrocento. Edificato intorno al 1480 dal mercante catalano Gaspare Bonet, nel secolo successivo diventa per un breve periodo sede dei Gesuiti, per poi ritornare in possesso dei Bonet.

Nel 1618  la vendita ai Padri Francescani determina la necessità di un ampliamento dell'edificio che verrà quindi destinato a convento. Nel Settecento il complesso, danneggiato da ben due terremoti, fu ulteriormente modificato e ampliato con la costruzione di nuovi dormitori per i frati. Ma le trasformazioni dell’edificio non sono ancora finite: infatti nel XIX secolo, a causa del dissesto finanziario della comunità francescana, gli spazi vengono parzialmente trasformati in case d'affitto, per essere poi stravolti con l’insediamento delle Regie Scuole Normali e a seguito della soppressione degli ordini religiosi nel 1866.

Nel 1996 il Comune di Palermo avvia un "cantiere della conoscenza" che consente il ritrovamento del palazzo quattrocentesco. Segue un lungo e impegnativo lavoro di restauro che recupera tutti gli ambienti, restituendo alla città lo straordinario sito e la suggestione dei suoi cortili interni e del magnifico chiostro che, circondato dal colonnato, collega il complesso alla chiesa barocca dedicata a Sant’Anna.

In un luogo così carico di storia e di fascino, gli ampi spazi vengono adeguati e allestiti per accogliere le collezioni permanenti del Museo, le esposizioni temporanee, le attività e i servizi museali. Oltre milletrecento metri quadrati di aree espositive, biblioteca, archivio storico, sale per attività didattiche, sale conferenze, bookshop, caffetteria-ristorante.

Il restauro è stato realizzato dal Settore Centro Storico del Comune di Palermo con la direzione di Tonino Martelli e Roberto Termini e la consulenza per allestimento museografico di Alessandra Raso, Stefano Testa e Matteo Raso per Cliostraat.


MUSEO

 

 

 

ORGANIGRAMMA   

 

Il Dirigente dell'Ufficio Musei e Spazi Espositivi del Comune di Palermo,
Direttore della Galleria d'Arte Moderna Empedocle Restivo
Dott.ssa Maria Francesca Martinez Tagliavia

Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
T: +39 091 6162621
Segreteria: +39 091 9828927


MUSEO

 

POSIZIONE

Galleria d'Arte Moderna

Via Sant'Anna, 21 - 90133 Palermo

 

ORARI MUSEO 

Da lunedì a domenica 9.30 - 18.30

La biglietteria chiude un'ora prima

La Galleria rimarrà chiusa nelle giornate del 1° gennaio e 6 gennaio 2025.

 

INFO E PRENOTAZIONI

Informazioni +39 335 545 3277 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Informazioni e prenotazioni visite guidate +39 335 545 3277 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

 

BIBLIOTECA

La biblioteca specialistica della GAM possiede un patrimonio di circa 6000 volumi ed è parte del POLO SBN della Biblioteca Comunale "Leonardo Sciascia", il cui catalogo on-line si può consultare qui

La biblioteca specialistica della GAM è dedicata esclusivamente alla consultazione ed è fruibile previo appuntamento inviando un’e-mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

La mail di conferma dell'appuntamento verrà esibita all'ingresso in portineria e consentirà l'accesso gratuito esclusivamente agli spazi della Biblioteca (lunedì-venerdì ore 10:00-12:30). Su richiesta è possibile fornire copie digitali e scansioni delle opere in catalogo

 

BIGLIETTI

Intero € 10,00 

Ridotto € 8,00 riservato ai gruppi (minimo 15 persone), ai visitatori tra i 19 e i 25 anni, ai maggiori di 65 anni, agli studenti universitari in corso (esibire libretto) e per i possessori della Unipa SmartCard, insegnanti in attività (presentando un tesserino scolastico o una dichiarazione della scuola), ai titolari di apposite convenzioni.

Cortesia € 1,50 bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni, scolaresche di ogni ordine e grado, studenti di facoltà umanistiche e dell’Accademia Belle Arti non fuori corso (previa presentazione del libretto universitario), soci ICOM.

Gratuito visitatori diversamente abili con accompagnatore, bambini fino a 6 anni, giornalisti, guide turistiche e agenti di viaggio

Il sistema di biglietteria è elettronico.

 

PER ACQUISTARE I BIGLIETTI ONLINE: Ticketone

Call Center TicketOne: 892.101
Da lunedì a venerdì dalle 8.00 alle 21.00
Sabato dalle 9.00 alle 17.30
Domenica chiuso

Il costo massimo della chiamata da rete fissa è di € 1,00/min (I.V.A. esclusa, senza scatto alla risposta). Per scoprire tutti i costi e i dettagli del servizio clicca qui.


Sottocategorie

  • Mostre

    MOSTRE

    La Galleria d’Arte Moderna dispone di uno spazio espositivo, prospiciente il chiostro al piano terra del complesso di Sant’Anna, di circa 1300 metri quadri. Ha ospitato importanti mostre monografiche dedicate a grandi artisti del passato, ma anche progetti dedicati ai giovani talenti dell’arte contemporanea (progetto Sicilia Under 40), o alla riscoperta delle opere custodite nei depositi del museo. 

     

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