"Francesco Lojacono. 1838-1915"
dal 1 ottobre 2005 al 29 gennaio 2006
Una grande esposizione – a cura di Gioacchino Barbera, Luisa Martorelli, Fernando Mazzocca, Antonella Purpura, Carlo Sisi – sul più importante paesaggista siciliano della seconda metà dell'Ottocento, vivacissimo intellettuale nel clima cosmopolita e sperimentale della Palermo della belle époque. Più di cento opere pittoriche provenienti da musei italiani e stranieri e una straordinaria ricognizione da collezioni private che hanno consentito di documentare gli scambi tra i vari centri del realismo meridionale impegnati in un lavoro di ricerca e chiarificazione che determinò un fervido dibattito di importanza internazionale. Trenta le immagini fotografiche in una sezione tutta dedicata al cammino della nascente arte per stabilire i profondi e forti legami con la parallela ricerca pittorica.
Dalle vestigia antiche di Agrigento e Taormina ai villaggi quasi deserti, dalle marine ai paesaggi montani rarefatti e assolati, i luoghi di Lojacono si restringono talvolta ad un solo albero, ad una sola roccia. Della Sicilia interpreta e coglie le infinite contraddizioni affermando un'idea moderna, e al tempo stesso autenticamente lirica, del paesaggio. Le abbaglianti bellezze e le asprezze altrettanto belle della sua terra, le campagne desolate, i giardini aristocratici, la città araba e quella moderna dell'Orto Botanico.
L'arte di Lojacono e la sua fama internazionale (aveva esposto già a Vienna, Parigi, Bordeaux) ebbero la consacrazione attraverso alcuni dipinti, che sono da considerarsi i suoi capolavori, presentati alle grandi esposizioni nazionali ed entrati nelle grandi collezioni pubbliche. La Strada di campagna – la potenza degli effetti luminosi della calura e dell'afa tormentosa e greve di un giorno di luglio – esposta a Napoli nel 1877 fece subito il suo ingresso alla Galleria Nazionale di Capodimonte e L'arrivo inatteso, paesaggio umile e insieme epico, assolutamente struggente, venne scelto a Roma nel 1883 dalla Regina Margherita per il Palazzo del Quirinale. Caratterizzate dal formato monumentale, conferivano ai paesaggi rappresentati un carattere solenne tale da porre il genere, allora ancora considerato minore, sullo stesso piano della pittura storica o del ritratto.
Progetto: Campodivolo
Catalogo: Silvana Editoriale