Mito e storia dai depositi della GAM
fino al 15 ottobre 2017
Il ritorno all’antico, espresso sia attraverso il mito sia attraverso i personaggi letterari e quelli storici, costituisce un leitmotiv artistico dell’ultimo ventennio del Settecento e del primo ventennio dell’Ottocento. Il Mondo Antico come paradigma di riferimento della genesi creativa vedeva il fiorire generi diversi che si intrecciavano per dar vita a nuove iconografie degli immaginari, incaricate di traslare nel presente e nei suoi valori un grande repertorio della storia delle civiltà antiche e, per transizione, di quella dell’umanità.
La Galleria d’Arte Moderna – anche in virtù del suo periodo cronologico di riferimento – contiene all’interno della sua collezione numerose opere pittoriche e scultoree che hanno risentito sia di questo patrimonio immateriale classico sia della temperie culturale di riferimento in epoche come la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento. A Palermo, gli indiscussi protagonisti del perdurante clima neoclassico, i più ricercati dal collezionismo e i più acclamati dal pubblico grazie anche all’appoggio non imparziale della critica militante, furono prima Vincenzo Riolo (1772-1837) e poi il più giovane successore Giuseppe Patania (1780-1852), artefici in terra siciliana, secondo l’erudito classicista Agostino Gallo, di “nuovi e ulteriori progressi verso la perfezione artistica”.
La mostra Mito e storia dai depositi della GAM si configura dunque come una prosecuzione ideale del percorso della sala della collezione permanente dedicata al mito nelle produzioni degli artisti siciliani, in cui persisteva tenacemente la temperie figurativa neoclassica, a differenza di altre aree d’Italia, soprattutto a Milano e Firenze, in cui si era avviato il nuovo corso della stagione artistica romantica, con il conseguente e ricco dibattito critico che l’avrebbe sostenuta.
Il percorso espositivo si articola intorno a due nuclei tematici principali: miti storici e letterari e storie e personaggi del mito. La selezione di opere ripercorre attraverso le opere fatti e personaggi – storici o di finzione letteraria – entrati a buon diritto all’interno dell’accezione del mito, divenendo exempla leggendari di etica, valore, e morale con opere che affrontano miti storici e letterari che spaziano a livello diacronico nonché tematico: dall’epica virgiliana tradotta in pittura da artisti quali Vincenzo Riolo ai Paladini di Francia e alle loro gesta e avventure raccontate da artisti di epoche differenti e, ancora, da grandi inventori dell’Antichità che prendono parte con le loro invenzioni ad avvenimenti bellici alla costruzione narrativa del periodo arabo-normanno in Sicilia. Il tema del mito viene così riproposto attraverso le opere relative ai racconti sugli dei e sugli eroi – storici e leggendari - che costituivano per gli antichi Greci e Romani parte integrante della vita quotidiana, privata e soprattutto pubblica. Nel mito affondavano le radici culturali, i riti e le tradizioni, così come la fondazione delle principali istituzioni della società. Nel Mondo Antico il mythos, letteralmente ‘parola’, ‘racconto’, aveva un alto valore morale ed educativo in quanto offriva un patrimonio di valori etici che stava alla base di una forte identità culturale in grado di attraversare i secoli. All’interno di questo percorso, i miti vengono affrontati a tutto tondo, da quelli del mondo classico a quelli dell’immaginario socio-culturale occidentale cattolico.
La mostra è visitabile con il biglietto di ingresso del museo.
Di seguito l'elenco delle opere esposte:
Giuseppe Carta
(Palermo, 1809?-1889)
Gerone entra vittorioso a Siracusa
Olio su tela
Inv.n.649
Paolino Girgenti
(Palermo, 1778-1837)
Cupido dormiente
Olio su tela
Inv.n.665
Francesco La Farina
(Palermo, 1778-1837)
Danae
Olio su tela,
Inv.n.19
Vincenzo Riolo
(Palermo, 1722-1837)
Astolfo restituisce il senno a Orlando
Olio su tela
Inv.n.539
Vincenzo Riolo
(Palermo, 1722-1837)
Archimede brucia le navi
Olio su tela
Inv.n.538
Vincenzo Riolo
(Palermo, 1722-1837)
Battaglia tra Normanni e Musulmani
Olio su tela
Inv.n.540
Riolo Vincenzo
(Palermo, 1722-1837)
I Musulmani consegnano le chiavi di Palermo a Ruggero
Olio su tela
Inv.n.541
Riolo Vincenzo
(Palermo, 1722-1837)
Proserpina consegna a Pandora il vaso dei mali
Olio su tela
Inv. n.687
Giuseppe Patania
(Palermo, 1780-1852)
Venere e Vulcano
Olio su tela
Inv. n.639
Giuseppe Patania
(Palermo, 1780-1852)
Psiche vagheggiata da un satiro
Olio su tela
Inv. n.637
Vincenzo Riolo
(Palermo, 1722-1837)
Enea accoglie i vincitori alle corse delle navi
Olio su tela
Inv. n.684
Vincenzo Riolo
(Palermo, 1722-1837)
Alceste accoglie Enea nei lidi di Drepano
Olio su tela
Inv. n.685
Vincenzo Riolo
(Palermo, 1722-1837)
Enea sulla tomba di Anchise
Olio su tela
Inv. n.686
Corrado Cagli
(Ancona, 1910- Roma, 1976)
Gea
Tecnica mista
Inv. n.889
Sacha Cucchetti Robb
(Budapest, 1903 - Sazze, 2001)
Sirene
Acquarello
Inv. n.144
Angelo Dall'Oca Bianca
(Verona, 1858-1942)
Medusa
Pastello su carta
Inv. n.148
Corrado Cagli
(Ancona, 1910- Roma, 1976)
A Ganesa
Argento
Inv. n.891
Angelo Dall'Oca Bianca
(Verona, 1858-1942)
Figlia di Satana
Carboncino su tela
Inv. n.436
Angelo Dall'Oca Bianca
(Verona, 1858-1942)
Annunciazione
Pastello su tela
Inv. n.434
Giovanni Nicolini
(Palermo, 1872 – Roma, 1956)
Credi a me
Bronzo
Inv. n.281
Cecil Rea
(Londra, 1861-1935)
Ninfa nel bosco
Olio su tela
Inv. n.308
Pippo Rizzo
(Corleone, 1897-1964)
Paladini di Acitrezza
Olio su faesite
Inv. n.811
Antonio Ugo
(Palermo, 1870-1950)
Centauro in Vedetta
Bronzo
Inv. n.354
Ignoto
Ninfa e Satiro
Olio su tela
Inv. n. 30
Corrado Cagli
(Ancona, 1910- Roma, 1976)
Rombilapuni
Tempera su carta
Inv.n. 888
Giovanni Nicolini
Credi a me
Bronzo
Inv.281
Mario Rutelli
(Palermo, 1859-1941)
Najade
Gesso patinato
inv. 323
Tommaso Bertolino
(Palermo, 1897-1979)
Igea
Bronzo
Inv. n.1230
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